"Quante foto mi darai?"

Perché la qualità conta più della quantità nei servizi fotografici

fotografia di famiglia all'aperto al tramonto

Quantità o qualità? Il vero valore della fotografia

Questa riflessione tocca un tema molto dibattuto nel mondo della fotografia. In realtà, non esiste una risposta univoca alla domanda “Meglio più foto o foto migliori?” perché tutto dipende dal contesto, dal tipo di servizio fotografico e dallo stile del fotografo.

Contesto e flusso di lavoro: matrimoni e cerimonie vs. ritrattistica

Ogni servizio fotografico ha esigenze e dinamiche diverse. In un matrimonio o in una cerimonia, il fotografo opera in un ambiente in continua evoluzione, dove ogni momento è unico e irripetibile. Qui, il flusso di lavoro è rapido e dinamico: l’obiettivo non è quello di realizzare immagini perfette nei minimi dettagli, ma di raccontare l’intera giornata catturando emozioni, gesti spontanei e dettagli significativi. La qualità, in questo contesto, non si misura solo dalla tecnica, ma dalla capacità di fissare attimi che altrimenti andrebbero persi.

Diverso è il caso della ritrattistica, dove il fotografo ha il pieno controllo su luci, ambientazione e pose. In studio o in location, il lavoro segue un ritmo più ragionato e curato: ogni scatto viene studiato con precisione e l’attenzione si concentra su espressività, composizione e dettagli estetici. In questo ambito, il numero di immagini finali può essere inferiore rispetto a un reportage, ma il risultato è altamente stilizzato e pensato per avere un forte impatto visivo.

Un parallelo con la gastronomia

Un interessante parallelo si può tracciare con il mondo della gastronomia. In passato, era comune trovare ristoranti che proponevano piatti imponenti a un prezzo onesto, dove l’abbondanza era sinonimo di soddisfazione. Con il tempo, però, si è assistito a una vera evoluzione: oggi, molti chef puntano a piatti più curati, con ingredienti di alta qualità e presentazioni raffinate. La quantità si è ridotta, ma la qualità e l’esperienza offerta sono aumentate – anche se spesso a un prezzo più elevato.

Analogamente, la fotografia ha subito un cambiamento radicale con l’avvento del digitale. In passato, con l’era del rullino, il fotografo era limitato a poche pose e ogni scatto aveva un valore elevato, anche a causa degli alti cosi per le pellicole e lo sviluppo di esse. I professionisti erano pochi. Con il passaggio al digitale, la fotografia è diventata più accessibile e “facile”, portando a un incremento esponenziale del numero di scatti. Tuttavia, a differenza della gastronomia – dove l’evoluzione ha portato a piatti più curati e raffinati – in ambito fotografico questa trasformazione ha avuto anche un lato negativo. La facilità d’uso e l’eccesso di improvvisazioni hanno spesso condotto a un abbassamento della qualità: si producono numerose immagini, molte delle quali ripetitive, poco ragionate e affette da errori tecnici, che rischiano di banalizzare l’arte fotografica.

provino fotografico gianpaolo pelucchetti fotografo

Il paradosso della scelta: troppi scatti, troppa confusione

Un ulteriore aspetto negativo dell’eccesso di immagini è rappresentato dalla difficoltà di selezionare il meglio. Quando il numero di foto diventa eccessivo, il processo di scelta può trasformarsi in una fonte di confusione, aumentando il rischio di finire con immagini simili o ripetitive. Questa sovrabbondanza non solo rallenta il lavoro di selezione e post-produzione, ma può anche portare a una narrazione meno coerente e coinvolgente, dove il vero valore dei momenti catturati viene diluito dalla quantità.

L’importanza delle aspettative del cliente

Spesso i clienti chiedono: “Quante foto riceverò?”, ma questa domanda rischia di ridurre un lavoro artistico a una mera questione numerica. Nel reportage di matrimonio, il numero di scatti può essere elevato per garantire un racconto completo della giornata, mentre in un servizio di ritrattistica l’attenzione si focalizza sulla selezione delle immagini migliori, quelle che rappresentano davvero la personalità del soggetto. Il vero valore della fotografia risiede nella capacità delle immagini di far rivivere emozioni e momenti unici, più che nell’accumulo di file.

Il giusto equilibrio

In definitiva, il valore di un servizio fotografico sta nella sua capacità di raccontare una storia e trasmettere emozioni, piuttosto che nel semplice numero di foto scattate. L’equilibrio tra quantità e qualità dipende dal tipo di evento, dal flusso di lavoro e dalle aspettative di chi si affida al fotografo. La scelta migliore è sempre quella che mette al centro l’esperienza, la sensibilità e la visione artistica, garantendo risultati che vadano ben oltre il mero accumulo di immagini.

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